Riconoscere e superare i condizionamenti dei genitori #002

Riconoscere e superare i condizionamenti

Nello scorso video abbiamo visto quanto forte sia il bisogno dei bambini, di avere un’ immagine positiva dei propri genitori.

Un bisogno talmente forte da spingerli a distruggere l’immagine di sé stessi, pur di salvare quella di mamma e papà.

OK. Bella teoria. Ma come si traduce in pratica?

Cerchiamo di capirlo insieme!

La storia di Sandy

Sandy è una bella spilungona mora di 28 anni, paziente di Susan Forward. A guardarla sembra avere tutto dalla vita.

Floreal Designer bellissima, sogna un’ attività in proprio. Ma non si reputa abbastanza intelligente per avere successo. Perciò è depressa. Pesantemente. Inoltre non riesce ad avere figli. 

Suo marito è amorevole e comprensivo rispetto a questo, ma lei nutre del risentimento nei suoi confronti, e si sente inadeguata rispetto al matrimonio.Ma questa situazione come si è generata? Bisogna tornare indietro nel tempo.

Flashback

Sandy ha 12 anni, è alta 1,80m, pesa 59kg. e indossa una terza misura. I ragazzi le fanno la corte, a lei piace molto, ma vive in una famiglia cattolica, molto osservante.Una sera il padre la sorprende a dare il bacio della buona notte al fidanzatino. Le da della puttana gridando così forte, da farsi sentire da tutto il quartiere.A 15 anni resta incinta, vuole abortire, e i suoi genitori vanno fuori di testa. Per loro è ormai destinata alle fiamme dell’ inferno e riesce a strappare loro il consenso ad abortire solo minacciandoli di togliersi la vita.

Il problema attuale

Oggi, ogni suo problema è interpretato dai suoi genitori come una punizione divina per avere abortito.Sandy desidera farsi perdonare dai suoi genitori, quindi fa tutto quello che vogliono che faccia e a causa di ciò litiga continuamente col marito.Lei si reputa colpevole di avere disonorato i suoi genitori e non riesce a vedere la responsabilità di questi ultimi, per la sofferenza che gli provocano, rinfacciandole continuamente quell’aborto.E tutto ciò nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo? Sticazzi! Persino la Chiesa ti permette di andare avanti sereno dopo un periodo definito di espiazione.

La svolta

E infatti Susan la fa ragionare!

Senti un po’, Sandy. Mettiamo che invece di abortire tu hai partorito. Ok?Ok.Una bella femminuccia, che oggi ha 13 anni. Torna a casa da scuola e ti dice “Mamma, sonoincinta”! Che fai, la tratti come i tuoi genitori hanno trattato te?

E Sandy sbotta:

Ma neanche tra un milione di anni!

Realizzando immediatamente quanto fosse ben consapevole del dolore che il comportamento dei suoi genitori le aveva inflitto. Tanto da voler evitare con tutta se stessa di infliggere a sua volta lo stesso dolore alla figlia.Quello che ti ho raccontato è un esempio di come è possibile bypassare, una delle difese psicologiche più forti e più primitive: quella della negazione.

La negazione

La negazione impiega una realtà fittizia per minimizzare, o addirittura negare, l’impatto di certe dolorose esperienze di vita.Ad alcuni di noi fa persino dimenticare quello che abbiamo subito dai genitori, permettendoci di continuare a portarli su un piedistallo.Qual è il problema? Che ci trasformain pentole a pressione sul fuoco acceso.

Pentole a pressione, senza valvola. Destinate a scoppiare in una crisi emotiva, che porta fuori la realtà da cui fuggono, nel bel mezzo di un picco di stress.Sarebbe meglio giocare d’anticipo su quel coperchio, aprendolo deliberatamente, un poco per volta, quando abbiamo energie che ci avanzano.Anche perché, quando si intraprende deliberatamente una lotta per ricostruire le verità del passato, ci tocca di affrontare anche i sistemi di negazione dei parenti.

Non è andata proprio così!Non è stato poi così male!Questo non è mai accaduto!

Sono tutte frasi che cercano di attenuare l’impatto di una tragica realizzazione. Quella secondo la quale, una relazione amorevole, evita di aggredire l’autostima e la dignità dell’Altro, in maniera così implacabile.Una realizzazione dalla quale può dipendere la differenza tra depressione e salute, tra frustrazione e conseguimento.

Abbiamo avuto bisogno di fare esperienza dei nostri genitori come fossero un mito, perché in quanto bambini, avevamo bisogno almeno dell’illusione della protezione.

Da adulti abbiamo bisogno di saper affrontare la realtà per quella che è, e non per come ci piacerebbe che fosse.

E questo implica la necessità di infrangere quel mito. Babbo Natale non esiste. Saperlo non dovrebbe destabilizzarci più neanche di un millimetro.Se ci diciamo che:

  • Babbo Natale ha solo cambiato lavoro.
  • Non ci porta più i regali perché dopo il divorzio dalla befana è sotto stress.
  • Evita le consegne per farci capire il valore di quello che abbiamo già.

Ma perché infrangere il mito? Perché elaborare l’ansia?

Si capisce che alla lunga questo atteggiamento finisce per allontanare proprio le persone che ci amano davvero?

Titolo: come scarichiamo i sentimenti più forti, dalla persona appropriata a un bersaglio più facile.

  • Senza accorgerci di quali siano le cause appropriate dei nostri sentimenti più forti?

Lascia un commento