Cos’è Il Marketing di Posizionamento? #3

Nei video precedenti

Il marketing del posizionamento #1

Il marketing del posizionamento #2

Imprinting e posizionamento

Secondo gli autori di “positioning” Ciò che è vero negli affari è vero anche in natura. E fanno l’esempio dell’ “Imprinting,” il termine usato dai biologi, per descrivere il primo incontro tra un animale appena nato e sua madre.

Bastano pochi secondi per fissare indelebilmente nella memoria del cucciolo l’identità del suo genitore. A meno che, nel processo di imprinting, la madre non sia sostituita.

Poco importa se da un cane, un gatto o uno spray nasale, quello per l’anatroccolo sarà la mamma naturale.

A me, l’idea di scambiare mia mamma con una lattina di birra, mi mette a disagio. Però non posso dire di non essermici mai attaccato per succhiare nutrimento.

Innamoramento, ricettività e posizionamento.

Gli autori sostengono che l’innamoramento è un fenomeno simile. Perché sebbene le persone siano più selettive delle anatre, sono meno selettive di quanto si suppone. E scrivono una frase secondo me importantissima:

“Ciò che conta di più è la ricettività”.

Due persone devono incontrarsi in una situazione in cui entrambi sono ricettivi all’idea. Lo dicono cosi, restando vaghi.

Si ma quale idea! Dobbiamo parlare per allusioni? E Vabbè.

Entrambi devono avere finestre aperte. Cioè, nessuno dei due è profondamente innamorato di qualcun altro. Cioè la posizione… mentale… diciamo… è libera.

Osano un poco di più i nostri due pubblicitari, dichiarando che il matrimonio, come istituzione umana, dipende dal concetto di chi fa prima a essere il migliore. E così gli affari.

Dicono:

“Se vuoi avere successo in amore o negli affari, devi apprezzare l’importanza di entrare per primo nella mente di qualcuno. Perché fidelizzi un cliente a un marchio di un supermercato, nello stesso modo in cui costruisci la fedeltà del partner in un matrimonio; arrivi per primo e poi stai attento a non dargli un motivo per cambiare”!

Davvero? E allora ci credo che in America ci sono più divorzi che matrimoni. Chi è che non ha almeno un motivo per cambiare il proprio partner!

Dai, stop con l’ipocrisia e lascia da parte il moralismo e il manierismo almeno adesso, che stai semplicemente guardando un video su internet!

E poi non dimenticarti che questi fanno marketing.

Se la battaglia è mentale, chi è favorito?

Citano Damon Runyan quando disse:

“La corsa non favorisce sempre il più veloce, né la battaglia favorisce sempre il più forte, ma questo è il modo di scommettere”.

E spiegano che in una gara nel mondo fisico, le probabilità favoriscono il cavallo più veloce, la squadra più forte, il miglior giocatore. Ma non è così in una gara mentale.

In una battaglia mentale le probabilità favoriscono la prima persona, il primo prodotto, il primo politico a entrare nella mente del potenziale cliente o elettore! E detto cosi sembra vero! Forse lo è davvero!

Dicono: se non sei entrato per primo nella mente del tuo potenziale cliente (personalmente, politicamente o aziendalmente), allora hai un problema di posizionamento.

Bella zio, di sicuro sei attento a formulare la frase secondo le regole del copywriting! La regola del 3 non sbaglia un colpo.

Ma andiamo avanti!

L’importanza di essere i primi.

Secondo loro, nella pubblicità, è bene avere il miglior prodotto nel tuo campo specifico. Ma è ancora meglio essere primi.

Spiegano che esistono strategie di posizionamento per affrontare il problema di essere n. 2 o n. 3 o addirittura n. 203, ma prima è meglio assicurarsi di trovare qualcosa in cui essere i primi.

Dicono che è meglio essere un grosso pesce in un piccolo stagno (e poi aumentare le dimensioni dello stagno) che essere un piccolo pesce in un grande stagno.

Anticipazioni sul prossimo video.

Poi si lanciano in un riassunto della storia della comunicazione. Che vedremo nel prossimo video.

Gagliardo eh!? Anche il galletto!

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