La sfida all’autoritarismo dei guru e del noto è necessaria per l’evoluzione e la padronanza della propria mente. Come spiegano gli autori di “The Guru Papers”.
The Guru Papers: Smascherare l’Autoritarismo nel Mondo Spirituale
Parliamo di un libro che mette pepe nel mondo spirituale: “The Guru Papers” di Joel Kramer e Diana Alstad, una coppia di praticanti yoga attivi dagli anni 60.
È come se questi due autori dicessero: “Aspetta un attimo! Non è tutto oro quello che luccica nel regno dei guru!”
Guru e Illusionisti: Autorità Spirituale o Manipolazione?
Il loro libro mette sotto la lente d’ingrandimento il fenomeno dei guru, analizzando come l’autorità spirituale possa trasformarsi in una vera e propria arma di manipolazione.
Kramer e Alstad ci fanno riflettere sul fatto che i guru, più che essere gli eroi infallibili che cerchiamo, somigliano più a degli illusionisti, che ci vendono verità azzoppate.
Ecco la fondamentale del libro:i guru si atteggiano a maestri di saggezza universale, e gli autori mettono in discussione l’autenticità di queste pretese.
È come se ci dicessero:
“Ehi, forse dovremmo smetterla di dare a questi guru le chiavi della nostra vita spirituale!”
Quindi ci portano in un viaggio all’interno delle istituzioni religiose, dentro alle relazioni maestro-discepolo, mostrando come queste strutture possano plasmare la nostra identità.
E possiamo già ricavarne qualche informazione da ricordare:
- Esistono delle strutture che possono plasmare la nostra identità.
- Due di queste sono le istituzioni religiose e il rapporto maestro-discepolo.
È come se gli autori ci facessero vedere dove sono i fili capaci di trasformarci in burattini.
“The Guru Papers” ci lancia una sfida: sviluppare una spiritualità autonoma, evitando le trappole dell’autorità cieca e del dogmatismo. Insomma, un invito a liberarci dalle catene invisibili e a trovare la nostra vera strada!
Sviluppare una Spiritualità Autonoma: Evitare le Trappole dell’Autorità
Alla fine, questo libro è un po’ come un reality check per il mondo spirituale. Ci fa capire che forse è ora di finirla di mettere i maestri sul piedistallo. E che invece è tempo di iniziare a pensare con la nostra testa.
E’ un invito ad avere più fiducia in sé stessi e quindi a tenere bene a mente che, se un guru ti dice cose che ti sembrano troppo belle per essere vere, probabilmente hai ragione!
Esplorano un dilemma che ci riguarda tutti.
Perché, nonostante siamo abbastanza intelligenti da creare microchip e tecnologie avanzate, non riusciamo a trovare un modo sostenibile di convivere tra di noi e con l’ambiente del nostro pianeta?
È una domanda che fa storcere il naso a tanti ultimamente. Una domanda che a distanza di 30 anni dalla pubblicazione del libro, sta pericolosamente solleticando il delirio di onnipotenza di qualche club di miliardari.
Gli autori del libro “The Guru Papers”, hanno una teoria interessante:
Forse, la responsabilità di questo fallimento è di ideologie e pratiche autoritarie, che ci tengono imprigionati in schemi vecchi e dannosi.
Ideologie Autoritarie: Barriera alla Creatività e Risoluzione dei Problemi Globali
La creatività, che ci servirebbe per risolvere i problemi globali, viene soffocata dalle catene dell’autoritarismo.
E allora, come facciamo a evitare di diventare pessimisti o cinici in tutto questo? Diana e Joel suggeriscono di guardare ai nuovi settaggi mentali che si basano sull’evoluzione e lo sviluppo. In questo modo, possiamo mantenere viva la speranza e coltivare un ottimismo ragionevole.
Ma come possiamo realizzare questo cambiamento nell’impostazione della nostra mentalità?
Focalizzandoci sullo smascherare l’autoritarismo che si nasconde dietro le strutture, le istituzioni e le visioni del mondo che ci circondano.
Perché il vero potere dell’autoritarismo, risiede nel suo controllo sulle nostre menti! Quindi cambiare il modo in cui pensiamo e agiamo, è il primo passo per migliorare.
Cambiare Mentalità per Superare l’Autoritarismo e Liberare la Creatività
Si tratta di far scattare la molla della creatività e di liberarsi dalle catene dell’autoritarismo! E come si fa? Come le cambiamo le mentalità e i valori della società per creare una trasformazione funzionale? Perché, diciamocelo: se vogliamo un cambiamento radicale, dobbiamo anche cambiare il modo in cui pensiamo!
Gli autori di “The Guru Papers” ci dicono che per avere una vera, nuova visione del mondo, è utile dire addio all’autoritarismo. I punti su cui fare leva sono:
- trovare l’alleanza delle persone, attraverso il consenso, evitando le imposizioni.
- E soprattutto imparare a fidarci di noi stessi e delle nostre esperienze personali.
Non possiamo continuare a ingoiare ciecamente vecchie idee e valori solo perché “è sempre stato così”. Inoltre, è utile smettere di adorare la tradizione e il passato, più di quanto non facciamo per il nostro presente e futuro.
Ora, sappiamo tutti che le ideologie amano convincerci che sono le migliori, ok? Ma è difficile trovare un accordo su alcune questioni importanti, riguardanti la vita e la morte, o l’eventuale esistenza di altre dimensioni dell’esistenza ecc. ecc.
Quindi, invece di concentrarci su quale visione del mondo sia più “vera”, svelare l’autoritarismo nascosto dietro le proprie convinzioni e visioni della realtà, è un obiettivo molto più perseguibile, misurabile e verificabile.
Ciò è interessante, perché significa che possiamo tranquillamente smettere di lottare, per dimostrare chi ha ragione ed escludere chi ha torto. E possiamo lavorare insieme per costruire un cambiamento funzionale, basato sul sapere evidenziare interconnessioni tra visioni del mondo opposte.
Quindi, se ci cimentiamo nello smascherare l’autoritarismo, è troppo facile farlo con quello evidente e plateale, come i sistemi politici oppressivi e la coercizione. E’ molto più interessante ed utile cimentarsi con qualcosa di più profondo, più nascosto e più pervasivo.
Cioè smascherare quei meccanismi di controllo autoritario che si annidano nelle nostre mentalità, credenze, emozioni e aspirazioni. Perché quando non ci fidiamo di noi stessi, diventiamo facili prede della manipolazione.
E quindi perché è fondamentale comprendere la dinamica, l’attrattiva e l’ampiezza di questo aspetto del nostro patrimonio culturale, che è l’autoritarismo?
Perché solo sbloccandosi dai vincoli dell’autoritarismo – non solo nelle strutture sociali, ma anche nella nostra psiche – l’umanità può trovare la chiave, per affrontare la sfida evolutiva che il nostro passato autoritario ci presenta.
Proprio come nessuno avrebbe potuto prevedere gli attuali risultati della tecnologia, non c’è modo di immaginare tutte le conseguenze che un vero cambiamento nei valori fondamentali potrebbe portare. Sappiamo però che l’autoritarismo è l’elemento comune ai vecchi paradigmi.
Quindi anche se non c’è modo di sapere quali sarebbero le possibilità umane senza di esso, sappiamo che creare strutture non autoritarie è la nuova frontiera, è lì che risiede la potenzialità più alta, quella ancora inesplorata.
E, oh, guarda un po’, sembra che, da questo punto di vista, siamo in un momento cruciale della storia!
Le basi della coesione sociale vacillano, molte sono già per terra, alcune, come il sistema bancario internazionale, si regge in piedi per accanimento terapeutico, a discapito del benessere di tutti, come dimostrato per l’ennesima volta, dopo il caso di Silicon Valley Bank.
Riflessioni sull’Autoritarismo nel Sistema Bancario e la Rivoluzione di Bitcoin
Cioè, i beneficiari dello status quo, non riescono a vincere senza barare, neanche a quel gioco di cui loro stessi hanno stabilito le regole.
Sarebbe utile ci decidessimo, finalmente, a esaminare le ipotesi di base delle nostre culture. Anche le ipotesi di base della cultura bancaria internazionale.
Non a caso Bitcoin ha una struttura decentralizzata, e dal 2008 in poi, quando è nato, non è rimasto in piedi grazie ai salvataggi delle banche centrali, anzi. E’ rimasto in piedi nonostante le gesta della Fed e delle cosiddette “autorità di vigilanza”.
E qual è la risposta che il sistema sta cercando di rendere operativa? Le cbdc’s le valute digitali delle banche centrali. Vere e proprie economie programmabili nel dettaglio, per ogni singolo individuo, secondo i parametri di un’autorità! Ovviamente la loro!
In fondo, il modo in cui una società mantiene il controllo è fondamentale, e la coercizione fisica da sola non basta. Ecco dove entra in gioco la moralità, quella colla che tiene insieme un ordine sociale.
Ma attenzione, perché qui entriamo in un aspetto molto interessante del nostro ragionare: la moralità non è solo un insieme arbitrario di valori; è legata a una visione del mondo che la giustifica.
E finora, il processo di socializzazione è stato in gran parte autoritario, instillando sfiducia in noi stessi per controllarci meglio.
La Moralità come Strumento di Controllo Sociale e la Necessità di Cambiare Prospettiva
Se questa sfiducia non è instillata di continuo, è inoculata di certo, nel momento in cui le gesta individuali o collettive, cominciano a rispondere a una visione del mondo, diversa da quella dell’autorità.
Ed ecco che torno a Bitcoin. Non vi siete accorti di come si orchestrano eventi atti a creare sfiducia nei suoi confronti? Lo sapevate che la visione del mondo di Bitcoin è priva di banche centrali? Comincia ad essere più chiara la prospettiva del momento storico che stiamo vivendo?
Ricordiamoci, amici: il cambiamento inizia con la fiducia in noi stessi e la capacità di mettere in discussione le ipotesi di base delle nostre culture.
Quelle ipotesi che in men che non si dica, all’interno di contesti sociali strutturati, grandi o piccoli che siano, tendono a diventare “verità” e certezze morali.
L’Importanza della Fiducia in Sé Stessi e il Dilemma delle Verità Indiscutibili
Avete mai notato come molte visioni del mondo presentino la “verità” come qualcosa di indiscutibile? Ecco, questo ha uno scopo: dare a certe persone il diritto di controllare gli altri e se stesse, proprio in funzione di quella visione del mondo, di quella direzione di sviluppo. E di farlo attraverso la moralità.
La certezza morale ha un’enorme attrazione emotiva, e le credenze su cui si basa diventano rigide nel tempo, resistendo al cambiamento anche quando ci sono buone, ottime, evidenti ragioni per cambiare.
E quando i tempi cambiano e richiedono una nuova prospettiva, beh, questa rigidità non fa più bene a nessuno, anzi!
Superare la Certezza Morale e la Rigidità delle Credenze per Affrontare il Cambiamento
Gli autori di “The Guru Papers” ci dicono che viviamo in tempi in cui l’autoritarismo sta portando l’umanità verso la rovina. Altro che la sovrappopolazione!
E indovinate un po’? Tutte le visioni del mondo autoritarie hanno qualcosa in comune: instillano sfiducia in se stessi. Ma senza farsi sgamare!
Il libro si propone di decifrare il codice che maschera il potere autoritario, per aiutarci a liberarci da queste catene. Ci offre delle dritte per riuscire a sfidare l’autoritarismo e ricostruire la fiducia in noi stessi.
Focalizziamoci per un attimo sulle prospettive evolutive e dialettiche nella società e di come l’autoritarismo sia radicato nel tessuto di molte culture.
L’umanità è in un processo di evoluzione, che la costringe a cambiare il modo in cui si relaziona con se stessa, con altre specie e con il pianeta.
Per riuscire a sopravvivere, deve affrontare le abitudini distruttive, insostenibili e disfunzionali.
L’Evoluzione Umana, il Superamento delle Abitudini Disfunzionali e la Visione Dialettica
Una delle abitudini disfunzionali è quella di categorizzare la realtà sulla base di poli opposti, separati da linee di demarcazione insormontabili e non sovrapponibili: male/bene, competizione/cooperazione, egoismo/altruismo, e senza sfumature.
Ma ci sono visioni del mondo che guardano a questi poli in un ottica dialettica. Per questo sono in grado di riconoscere interconnessioni, fra queste categorie opposte.
E attenzione a questo aspetto importante: una visione del mondo che abbia davvero questa capacità, non può apportare nessuna ventata di aria fresca, se si fa strada attraverso qualcuno che pretende di avere un accesso speciale alla “verità”. Sarebbe solo il vecchio che ritenta e che ci canta il dada umpa, come diceva il J- Ax degli anni buoni.
Per apportare un cambiamento rilevante è utile esercitarsi nell’illustrare bene, i limiti delle forme e dei processi noti, in modo che diminuisca la loro carica reattiva e lascino emergere il nuovo.
Basterebbe smettessero di fare da tappo e il nuovo uscirebbe come spumante a capodanno!
L’autoritarismo si nasconde in molte cose che diamo per scontate e lo troviamo anche in culture apparentemente alternative.
E infatti persino le democrazie, a partire dagli anni 70, hanno lottato contro impulsi autoritari al punto che, nel dibattito pubblico, si parla spesso di democrature. Cioè corpi dittatoriali che indossano abiti democratici.
Ricordiamocelo spesso nel corso del ragionamento: affrontare l’autoritarismo è fondamentale per un cambiamento positivo, in noi stessi e nella società.
Ma in che modo liberarci dall’autoritarismo è fondamentale per l’evoluzione dell’umanità?
Così. Per riuscire ad affrontare e superare la sfida evolutiva che il nostro passato e presente autoritario ci pongono, dobbiamo sciogliere i nodi dell’autoritarismo, non solo nelle strutture sociali, ma anche nelle nostre menti.
Ecco quanto e come, affrontare l’autoritarismo è importante, ne va della padronanza delle nostre menti.
Non possiamo immaginare tutte le conseguenze che un vero cambiamento nei valori fondamentali potrebbe portare, proprio come nessuno avrebbe potuto prevedere gli attuali risultati della tecnologia.
Ma sappiamo che l’autoritarismo è l’elemento comune ai vecchi paradigmi, e con ciò sappiamo anche, che creare strutture non autoritarie è la nuova frontiera, ed è da qui che nasce la speranza per il futuro dell’umanità.
Alla gran brutta facciaccia di Malthus!